giovedì 19 luglio 2012

Il grillo Gustavo



 Care amiche lettrici,


Un giorno mi è capitato di passeggiare in campagna anche per cercare qualche erba come ad esempio il tarassaco o il luppolo, quando ad un tratto vedo un bellissimo grillo che pareva mi stesse guardando: è rimasto immobile a fissarmi, fino a quando mi sono decisa ad andarmene: e allora, quando ha visto che mi muovevo per seguire il sentiero, si mise ad emettere tantissimi "cri,cri" come per salutarmi. Questi "cri" erano assai forti. Toh,mi sono detta mi ha salutato con dei "Cri", speciali.
Allora mi è venuto in mente di dedicargli qualcosa come la favola di un Grillo cantante. Ecco tutto.
Buona lettura  e...a presto!
nonna Elda

 
 IL GRILLO GUSTAVO

Gustavo era un grillo speciale.  Abitava in un campicello situato nei pressi di una palude e, fiero delle sue doti canore, amava esibirsi dopo il tramonto in una serie di prolungati "cri, cri' tanto possenti da sovrastare in intensità il coro pure vigoroso dei suoi compagni.
Questi lo ammiravano tenendolo quindi in grande considerazione quasi Gustavo fosse il loro capo supremo e non mancavano perciò di usargli rispetto e devozione.

Egli, accortosi del suo successo, si pavoneggiava non poco, pretendeva di correggere i suoi compagni quando qualche nota gli pareva stonata e, certo di essere applaudito con un sentito "cri" all’unisono, si esercitava sempre più nelle sue esibizioni canore.  Tuttavia il persistere di questo canto sempre più forte e prolungato suscitò ben presto la reazione degli abitatori della vicina palude, rane e ranocchi, nonché alcuni vecchi rospi, che capirono che mai il loro gracidare sarebbe stato udito ed apprezzato anzi sarebbe quasi sparito di fronte all’esuberanza  dei "cri", "cri".   

Volendo quindi salvaguardare il loro diritto al canto, rane e ranocchi si riunirono in consiglio per prendere una decisione.


Intanto Gustavo che si avvicinava sempre più alla palude per stupirli e anche infastidirli, vide una sera una stupenda ranocchietta che lo stava fissando immobile.  Tutto inorgoglito il grillo si dimenticò all'istante dei suoi compagni che lo attendevano per la lezione di canto, cercò di avvicinarsi alla rana e iniziò a mo’ di serenata un "assolo” come non si era mai sentito prima indirizzato a questa creatura che tanto lo attraeva.  Era la prima volta che si sentiva ammirato da una spettatrice cosi insolita e ai suoi occhi tanto carina.  La ranocchia allora gonfiò la sua verde gola e iniziò a gracidare prima timidamente poi più forte sino a richiamare l’attenzione dei suoi compagni e compagne ed ebbe inizio cosi un tale gracidare assai poco melodioso per i timpani delicati di Gustavo che egli ne fu scosso e quasi inorridito.


Come osavano queste creature emettere tali suoni sgraziati e rovinare la dolce assonanza   del suo canto?
Bisognava trovare un rimedio e cosi egli pure convocò il Consiglio per decidere.  Uno dei membri più anziani disse: " dobbiamo andare via di qui e cercare una nuova casa"; “no”' disse un altro, "questo posto è bello e poi qui sono nati i miei figli e non voglio muovermi"; 'allora" - disse un altro - "dobbiamo dire a quelle creature di smetterla col loro fastidioso gracidare'.  "invece - disse un altro ancora perché non parlare con il loro capo per raggiungere un accordo "Ben detto “rispose Gustavo che non desiderava turbare la ranocchietta con brusche prese di posizione e, scegliendo tre grilli anziani chiese loro di accompagnarlo alla palude per un colloquio.
Giunti che furono si levò un indicibile gracidare che turbò non poco i timpani del "maestro" (come tale i grilli consideravano Gustavo), ed egli allora si fece avanti baldanzoso e saltò su una pietra che sporgeva dall’acqua..



A questo punto un grosso rospo, che doveva essere moto importante, gli si parò davanti all’improvviso e appoggiando il muso sul sasso dove stava Gustavo gli chiese con tono burbero! che fai tu piccolo insetto nel mio regno?' A sentire le parole "piccolo insetto” Gustavo avrebbe voluto reagire, ritenendosi gravemente offeso, ma poi desistette vista la mole del suo interlocutore e rimase immobile.  Intanto quest’ultimo proseguiva dicendo "i miei consiglieri mi avevano avvertito della presenza estranea tua e dei tuoi compagni e del disturbo che ne derivava per i miei sudditi ma mai avrei creduto che avresti osato presentarti al mio cospetto.  
 Gustavo molto risentito, non volle tuttavia perdere la calma e disse "mio signore, sono qui con i miei consiglieri per proporti un accordo e per chiederti in sposa la bella ranocchietta alla quale dedicai una serenata la prima notte che la vidi", Il rospo si mise allora a gracidare cosi forte e sgradevolmente quasi fosse una risata sarcastica e rivoltosi ai sudditi esclamò: "sentite, sentite costui cosa mi chiede!  Avete mai sentito una tale assurdità?  "Che c'è di strano, rispose Gustavo, "io vivo in un bellissimo prato pieno di fiori stupendi, un vero paradiso.  "Caro signor grillo, tu appartieni ad un mondo che non è il nostro e la ranocchíetta, che tu vedi piccina, è si graziosa ma non potrebbe mai creare con te una famiglia perché appartenete a due specie completamente diverse .

 Togliti quindi dalla testa tale velleità . Forse solo l’animale a due gambe, chiamato uomo, potrebbe pensare con i suoi marchingegni a manipolazioni atte a creare mostricciattoli da un cosi folle connubio ma a me non interessa modificare il mio mondo.  Parlami ora dell'accordo" 'Ecco - disse Gustavo un po’ timidamente stavolta "Potresti invitare i tuoi sudditi a cantare meglio anzi potresti mandarli a lezione da me e cosi forse riuscirebbero ad esprimersi in modo più appropriato e anche un po’ più sommessamente".  Al rospo questa parve una buona idea e venne quindi deciso in quattro e quattr’otto lo studio del canto da parte delle rane, almeno di quelle più dotate.


La sera successiva, e altre ancora, sulla sponda della palude, si riunirono le rane da un lato e i grilli dall’altro con Gustavo al centro, impettito, e ne nacque dapprima un suono alquanto disordinato con molte stonature ma a poco a poco si arrivò ad un complesso meno stridente, molto più armonico - cosi parve a Gustavo - e ne sortì quasi un coro fatto di soprani, bassi e contralti alquanto piacevole tanto che alcune falene si soffermavano talvolta ad ascoltarlo.   

Gustavo era veramente fiero di sé e gongolò compiaciuto quando anche la ranocchietta gli rivolse il suo sguardo ammirato.  Il rospo rideva un po’ divertito anche se non apprezzava appieno gli sforzi del “maestro'.
Nulla in effetti era cambiato: i grilli continuarono a fare "cri, cri" sovrastati dal "cri' più sonoro di Gustavo, e le rane a gracidare forse un po’ più sommessamente per il numero ridotto delle partecipanti alle lezioni, ma tutti quei diversi suoni sapientemente mescolati, crearono una nuova armonia e un motivo di pace fra gli abitatori dei campo e quelli della palude.


6 commenti:

  1. Ecco un'altra bella storia, in tempo, prima che parta per le vacanze. Grazie!
    a presto!
    Giada

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  2. Carissima Giada, sono un po' in ritardo nel risponderti, forse sei già partita per le vacanza, comunque desidero ringraziarti molto per le tue sempre gentili parole. Sperando di rileggerci presto ti auguro una serena vacanza
    nonna Elda

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  3. ma una storia deliziosa!!!!!!!! complimenti di cuore per la bravura...Lory

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  4. Alla gentilissima Lory,che ha espresso parole veramente belle peer il mio racconto.
    Sono sempre felice di leggerre questi preziosi apprezzamenti.
    Grazie di cuore e a rileggerci presto!
    Nonna Elda

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  5. oh nonna Elda mi fai emozionare..quanti ricordi..allego il grillo al mio primo libro si storie in bianco e nero di Pinocchio..una favola ancora rimasta dentro me..grazie! Piera e la soffitta

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  6. Carissima Piera,
    sei veramente carina ad apprezzare il mio Grillo e ad acostarlo addirittura a Pinocchiio...chissà come congola questo animaletto bizioao a sentirsi tanto seguito...
    Ti ringrazio di cuore. Arriverà qualcos'altro,spero piacevole.
    Vorrei tanto visitare la tua soffitta. Io e mia figlia avevamo messo in cantina alcuni oggetti per fare un mercatino,ma poi non se ne fece nulla. Qui non conosco molta gente e quindi tutto rimane là dove è stato messo.Pazienza.
    Ancora un grosso GRAZIE e in soffitta sogià che avrai cose molto interssanti. Aleggerci presto!

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