giovedì 5 luglio 2012

La papera Gelsomina


 
Carissimi lettori,e lettrici,
questa è la storia,a volte un po' triste di Gelsomina,un'anatra tanto buffa e diversa da tutte, che quelli della fattoria non mancavano di  deriderla e prendere in giro ogni volta che capitava loro tra i piedi. Meno il bambino del fattore: i Bimbi a volte sanno essere più saggi dei grandi. Comunque....ride bene chi ride l'ultimo,diceva un vecchio detto, e può darsi che qualcosa di buono doveva eserci nel cuoricino di Gelsomina,che pure aveva tanto sofferto.
Vedremo!
Buona lettura,e.....a rileggerci!


LA PAPERA GELSOMINA 



Quella mattina di primavera le papere starnazzavano tutte nel piccolo stagno in fondo all'aia, tutte tranne Gelsomina; lei non era come le altre papere; era assai più piccola ma il suo collo era più lungo quasi quanto quello di un'oca, e il suo piumaggio era completamente candido. 
 Tuttavia la sua maggiore peculiarità era il suo modo di esprimersi. Infatti anziché "qua" "qua" lei faceva "qui” “qui" con un acuto finale che destava l’ ilarità del fattore e dei braccianti della fattoria.
Le altre papere erano solite guardare Gelsomina dall’alto in basso; cercavano di evitarla in tutti i modi e lei se ne stava in disparte un poco triste e anche offesa.  

 Solo Giacomino, il figlio minore del fattore, pareva interessarsi a lei e a volte imitava divertito il suo richiamo.  Lei di rimando rispondeva cosi che ne usciva uno strano colloquio cacofonico al quale poi le altre papere indispettite subito reagivano con tanti "qua' "qua' di protesta. 



 Allora Gelsomina sconsolata andava verso il vecchio pozzo per bagnarsi in una piccola pozzanghera ivi rimasta dopo i frequenti prelievi di acqua e restava immobile e silenziosa fino a quando non udiva il richiamo del fattore che recava il becchime alle papere.  Gelsomina si portava quindi nelle vicinanze per un po’ di cibo ma le altre papere facendo cerchio attorno alla ciotola le impedivano di accostarsi, non solo,ingaggiavano una furiosa battaglia nei suoi confronti tanto che la poveretta doveva allontanarsi e cercare poi nel granaio qualcosa da beccare.   

Giacomino, quando era nelle vicinanze, le allungava qualche pezzetto di pane ma in famiglia le sue premure verso questa strana creatura non erano viste di buon occhio. Per loro Gelsomina era uno scherzo della natura che non prometteva nulla di buono ed anzi col suo acuto "qui “qui” era piuttosto fastidiosa.  Infatti non era ne anatra ne oca e per di più era terribilmente buffa con quel lungo collo su un corpo tanto piccino.  Un essere di cui ridere e nulla più.



Nel pomeriggio di quello stesso giorno, mentre le papere si recavano allo stagno in fondo all'aia, Gelsomina vide Giacomino uscire dal cancello e tentò di seguirlo. 
 Egli andava in direzione del piccolo lago oltre la curva della strada principale e, poiché appena fuori si era messo a correre ,la papera non riuscì a stargli dietro per cui una volta giunta in prossimità della riva vide che Giacomino era già nell’acqua e si allontanava in direzione della sponda opposta.  La papera stette a guardare per un po’ finché il ragazzo scomparve alla sua vista. 
 Il lago era piccolo ma alquanto insidioso laddove terminava in un folto canneto e varie erbe acquatiche che formavano un groviglio quasi impenetrabile.  Intanto era sceso il crepuscolo e Gelsomina, spinta dalla curiosità, dopo avere nuotato parecchio vicino alla sponda si avventurò più al largo sperando di scorgere Giacomino e prosegui al limite delle sue forze verso il punto in cui il ragazzo era scomparso.   

Ad un tratto si udirono delle voci in lontananza e quindi il fattore che chiamava “Giacomino, Gíacomino”  Altre voci concitate si udirono provenire anche dalla strada e Gelsomina intuì che stavano cercando Giacomino.  A questo punto la papera emise con tutto il fiato che aveva tanti "quiii quiii" acuti e prolungati che furono uditi dal fattore e da tutti coloro che si erano prodigati nella ricerca dei giovane.  Si era fatto sempre più buio ma la piccola sagoma bianca della papera venne individuata e il fattore con due braccianti a bordo della vecchia barca del guardiano poterono raggiungere Gelsomina la quale volgendo il capo verso il canneto continuava a ripetere “'.qui, qui, qui”.


Fu allora che si udì un fievole lamento provenire dal canneto e tutti si tuffarono nell’acqua annaspando nel buio e addentrandosi vieppiù nell’intrico delle alghe fino a toccare un corpo fradicio immerso quasi completamente salvo per le braccia aggrappate alle canne.  Giacomino venne issato a bordo quasi privo di sensi e portato in salvo.  

 Intanto Gelsomina con le poche forze che le erano rimaste nuotava lenta verso riva per ritornare alla fattoria.  Nessuno si era più curato di lei dopo il ritrovamento del ragazzo.  Giunta sulla riva si fermò per riposare e cadde in un sonno profondo.  

 Stava forse sognando quando le parve di udire delle voci, ma soprattutto , quella di Giacomino... si, era lui che la chiamava “Gelsomina-qui” svegliati, sono io,Giacomino!  Gelsomina apri gli occhi e notò che il sole era già allo.  ma come si chiese, "dove sono?« Ma ecco Giacomino prenderla fra le braccia come non aveva mai fatto ed offrirle una manciata di squisito becchime.  Tale fu la gioia di Gelsomina che strofinò il suo lungo collo a quello dei ragazzo ignorando il cibo perché per lei in quel momento ciò che contava di più era il caldo conforto di questo abbraccio che voleva dire "grazie, ti voglio bene”.

Da allora alla fattoria capirono che grazie a quella buffa creatura un miracolo si era compiuto e quindi Gelsomina entrò a far parte a tutti gli effetti della comunità delle papere che la rispettarono e la accettarono come compagna.  Da quel giorno fortunato si udì sovente alla fattoria un gaio coro di “qua qua" e 'qui qui" e Gelsomina divenne la mascotte da tutti benvoluta.

nonna Elda

5 commenti:

  1. Ciao Nonna Elda, la piccola Ludovica ha gradito molto la tua fiaba!!
    Alla prossima.
    Livia

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  2. Bello questo blog e molto belle le favole, le ho tutte lette alla mia piccola silvia.
    tornerò ancora.
    Anna

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  3. Ciao nonna Elda, passa nel mio blog c'e' un premio per te!!
    Livia

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  4. ciao nonna Elda, le tue fiabe sono state molto apprezzate dalla bimba che c'è in me . un abbraccio kiara

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  5. Carissime Livi,Anna e Kiara, vi sono molto grata per i vostri commenti
    .Per me sono come un regalo e vi sono riconoscente.

    Grazie ancpra a tutte di cuore.
    Elda
    Livia cercherò di guardare il tuo blog apena capisco come si fa.

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