lunedì 28 maggio 2012

Una nonna sul web

Josef Mansfeld - La nonna racconta

Alla mia età non  è facile usare questi mezzi tecnologici ma, mia figlia mi ha convinta, perciò, ci voglio provare. Abbiate un po' di pazienza se risponderò in ritardo ai commenti o farò un po' di confusione.
Da un po' di tempo ho rispolverato il mio amore per la scrittura, da autodidatta e, visto che i miei nipoti sono ormai cresciuti, vorrei condividere qualcosa dei miei scritti in questo mondo virtuale, sperando che possano essere interessanti per altri "nipoti", grandi e piccini.
Mi piace scrivere un po' di tutto ma, in modo particolare, storie per bambini ed anche poesie.

Per incominciare vi lascio la storiella di un pulcino. Devo aggiustare un po' la metrica, ma intanto eccola qui:

 
IL PULCINO CANTERINO


Era un bel pulcino giallo
Mattiniero e molto arzillo
Dopo  l’imbeccata attesa
Che la chioccia gli faceva
Egli usciva dal  pollaio
Con le piccole zampette
E graziosi salterelli
Si guardava tutt’intorno
E poi quando faceva giorno
E il sol brillava in cielo
Iniziava a squarcia gola
Il suo canto mattutino
Parea a noi una sola nota
Ripetuta  e a volte un po’ allungata
Che alla fin ciip ciip diventava;
Orgoglioso si sentiva
Per la nuova sua  maestria
Non lo stesso chi l’udiva

La chioccia preoccupata
Per gli assoli del pulcino
Fuor correva col catino
E da bere gli portava.
Bevve un sorso il piccolino
E a  cantar ricominciò.

Ma dall’alto la civetta
Risvegliata fuori ora
Era un poco risentita:
ogni dì la stessa  cosa
esso canta senza posa:
Come faccio io a dormire?
Si rivolse al pulci netto:
“Senti tu,la vuoi capire?
“devi smetter così presto di cantare
“io di notte sono sveglia
“e al mattin devo riposare”

E che fece il piccolino?
Imitar volle l’uccello
E cercò di restar  sveglio
Si posò su un ramoscello
Tutto fiero di provare
La civetta ad imitare

Lei lo vide da lassù
Fece  un volo a lui diretto
Invitandolo col becco a rientrare
Troppo fredda era la notte
Ubbidì  senza fiatare
Il pulcino intraprendente
Dopo tutto  sonno aveva
E  far capire niente
Tra le piume della mamma
Fece la sua bella nanna.

Il mattino successivo
Si svegliò cercando il cibo
E la chioccia lo imbeccò.
Ma stavolta per riguardo
Alla civetta ad uscire ritardò
Finché  alto fosse il sole
Ed infine se ne andò
Dove sempre si recava
Sotto un albero gigante
E a cantare incominciò
Ma ad un tratto ricordò
La civetta che lassù
Forse ancora riposava
E la sera avanti era stata
Assai gentile  esortandolo
Ad entrare  e così decise tosto
Di cercare un altro posto
Più lontano  da quel nido
Dove stava la civetta
E così  poté cantare
Senza alcuno disturbare

Passò il tempo,il bel pulcino
Poi divenne un bel galetto
Sempre arzillo e canterino
Con la voce un po’ di petto
Ed il cip non fu più uguale.

Egli un dì volle provare
Ad usare le sue ali
Per salire sulla pianta
Dove vive la civetta
E poterla salutare
E dirle che serbava
Il ricordo di una notte
Ormai lontana che uscita
Dal suo nido aiutare
Lei lo volle e così era riuscita
A mandarlo a far la nanna

Lei lo vide e scese giù
“Tu non farlo proprio più
Non sei nato per volare
Anche avrai le ali e ancor
Più penne mio galletto,
devi credermi,ogni tanto
sarò io a scender giù
a sentire il nuovo canto
ma non devi farti male
non far più ciò che non vale.
Tu continua a crescer bello
Il tuo canto a    migliorare
Diverrai un giorno il Re
Del pollaio,amico mio.
Non farai più pìo, pìo
E farai chirichichì
Con  le tue galline intorno.
Stammi bene,e sii felice
Non pensare ai voli miei
Sii contento come sei.

La civetta volò via
Lasciando un po’. di
nostalgia
  
Elda Leali

A presto!!!


1 commento:

  1. carissima "nonna" Elda per è stato un piacere sapere del suo blog, con un sorriso mentre leggevo una delle sua filastrocche mi sono accorta che son ritornata a tanto tempo fa indietro..pochi momenti di mia madre..sono legata in modo particolare alle buon care vecchi modi di un tempo forse tutto allora era piu genuino..con immenso piacere per me essere una sua (come si dice qui dentro) follover..mi fa stare bene..la invito quando vuole venire nella mia soffitta..forse trovera qualcosa di un tempo un po impolverato ma sa ancora di quel profumo di tempo che fa tanto vintage!! un abbraccio! Piera

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