Vorrei iniziare con un saluto a tutti dalla nonna Elda!
Oggi ho pensato di scrivere una
favola,forse una bimba la leggerà e magari potrà piacerle anche se non è come
quelle moderne.
D'altra parte,cosa volete,io
sono...antica.
Gradirò qualche commento se e quando
lo riterrete opportuno.
A...rileggerci,a presto!
Il titolo
è:
SETTE
STELLE FILANTI
|
Era carnevale, tutto il villaggio era
insolitamente animato quella mattina; le vetrine erano festosamente addobbate
di maschere, stelle filanti, coriandoli e abitini sgargianti delle più svariate
fogge. L'entusiasmo dei bambini era
grande: chi voleva vestirsi da capitano, chi da condottiero e fra le bimbe
c’era tanto imbarazzo se scegliere cappuccetto rosso o un costume da gran dama
o addirittura da principessa. Insomma
c'era un gran parlottare fra foro mentre tenevano i visini incollati alle
meravigliose vetrine. La piccola
Michela, mentre percorreva la via centrale con la mamma guardava tutto ciò con
occhi estasiati. Oh, pensava, se anch'io
potessi indossare uno di quei costumi!
Sapeva però di non poter chiedere nulla alla mamma perché ogni misero
soldo serviva per il loro cibo da quando papà se n'era andato lassù. Perciò Michela si accontentò di guardare.
Venne il giorno in cui tutti i bambini
in maschera si riunirono nella piazza principale dei paese e lanciarono festosi
coriandoli e stelle filanti, nei loro sgargianti costumi; gli spadaccini
sfoderarono le loro spade lucenti e anche Zorro si lanciò in difesa di una
bella damina. Michela un poco in
disparte portava una mascherina che la mamma le aveva confezionato ma, ahimè,
non aveva neppure una stella filante da lanciare e rimase immobile, come
incantata, ed anche un poco triste di fronte a tanta allegria dalla quale si
sentiva esclusa.
Il carnevale finì, e in piazza non
rimasero che tanti coriandoli e stelle filanti sparse ovunque e calpestati dai
frettolosi passanti.
Passarono i giorni
e arrivò la primavera, poi l'estate.
Michela era ora in vacanza e di tanto in tanto faceva un giretto nei
campi per raccogliere qualche fiore. Un
giorno mentre attraversava la stradina che portava verso il bosco incontrò la
signora Rosa, una vecchina che raccoglieva cianfrusaglie e robe vecchie nella
sua carriola. Michela si soffermò a
salutarla e guardando per caso il contenuto della carriola scorse qualcosa di
colorato che pareva molto invitante: ma certo! Era un pacchetto rotto che conteneva alcune
stelle filanti!
Si fece allora coraggio
e chiese alla Rosa se poteva vedere quei pacchettino colorato. allora la
vecchietta glie lo porse dicendo che poteva tenerlo anche se non capiva bene
come mai la bimba fosse cosi attratta da quel rimasuglio, tanto più che il
carnevale era passato da un pezzo.
Michela fu tanto felice che corse a casa dove raccontò alla mamma del
bel dono. Si mise in fretta a contare le
stelle filanti: erano sette dei colori dell'iride, ed erano ancora
perfettamente arrotolate. Pensò con
gioia che finalmente anche lei avrebbe potuto lanciarle anche se non era più
carnevale e cosi si recò in una piccola radura circondata da un boschetto e,
quando vide che nessuno l’avrebbe scorta, lanciò la prima stella filante che
però il vento portò via forse su un albero o più su tanto che non si poteva più
scorgere.
Intanto grosse nubi si erano formate ad offuscare il cielo, prima
azzurro, e il vento si era fatto più forte.
Si avvicinava il temporale ma Michela intenta com'era a lanciare
un'altra stella filante pareva non accorgersi di nulla.
Continuò a lanciare le sue stelle filanti,
una dopo l’altra ma tutte scomparvero verso l’alto portate dal vento. Incominciò a piovere e Michela dovette
correre a casa triste per non avere più ritrovato nessuna delle sue stelle
colorate. Appena cessarono i tuoni e la
pioggia, la bimba volle ritornare sulla radura nella speranza di ritrovarvi le
stelle filanti sia pure bagnate perché non si rendeva conto di come fossero
sparite.
Là giunta si guardò intorno, vide che
il sole splendeva di nuovo e faceva brillare tante piccole perle sull'erba e
sulle fronde degli alberi; raccolse ancora qualche fiore, ma non trovò le
stelle filanti. Infine guardò verso il
cielo e, stupore! Ecco dove erano
andate! Erano lassù dove formavano un
arco meraviglioso Era l’arcobaleno fatto
con le sue sette stelle che il vento aveva portato lassù! “certo pensò Michela, sono andate a trovare papà”
Quindi restò ferma a contemplare
estasiata quell’arco meraviglioso fino a quando i colori si dissolsero
nell’infinito.
Complimenti! veramente molto bella...la racconterò stasera al mio bimbo...sono sicura che gli piacerà tanto, così come è piaciuta a me.
RispondiEliminaAttendo di leggere ancora un altro racconto...
Gentile Sig.ra Sabryna,
EliminaMi scusi per il itardo nel ringraziarla infinitamente per il suo bellissimo messaggio che mi ha veramente rallegrato la giornata.
Forse non meritavo tanto,ma sono lieta se uno dei miei racconti puo piacere ad un bambino: se loro sorridono,anche noi godiamo di questa gioia.
Ne seguiranno altri.
Ancora un grazie di cuore e ...al piacere di rileggerci.
nonna ELDA
Ciao nonna, ma che bella questa storia. ce l'avevi già raccontata quando eravamopiccoli.un bacione
RispondiEliminaFederico shin'ichi
Carissimo "Anonimo", sono lieta che dopo tanto tempo tu abbia letto qualcosa deinata anch a te
Eliminaquando eri...un po' più pccolo. Ne seguiranno altrE.
Grazie comunque per il tuo ambito apprezzamento.
Un baciotto.
Nonna
Ciao Zietta.....nn so quante volte ho tentato di scrivere un commento...spero che questa volta ti arrivi. Complimenti!!!! Ora che sei "tecnologica" sicuramente sarà + facile sentirci. Mi raccomando continua a scrivere, leggerti prima di andare a nanna diventerà una splendida abitudine! Al prossimo racconto Rosita<3
RispondiEliminaCara Rosita,
RispondiEliminati ringrazio per il tuo apprezzamento. Io sono entrata in Blog solo due giorni fa su consiglio di Stefania.
Certamente continurò,ma la faccenda con te era un'altra: e cioè la tua risposta circa i disegni che Beatrice avrebbe forse accettato di fare. Cosi vada per le favol ma per i racconti più lunghi,sono al passo di prima. Pazienza.
Ciaoooooo,a preto. Elda
Questa storia mi ha commossa.
RispondiEliminaOra vado a letto e la porto con me.
Grazie
Stefania
Grazie Stefania del commento gradito. spero che ti abbia conciliato il sonno.
Eliminaa presto
nonna Elda