Cari amici lettori, ecco un'altra storiella, riguarda
un animaletto sfortunato, ma sarà proprio così? Vedremo... In fondo non
tutto il male viene per nuocere.
Spero che vi piacerà.
Saluti cari a tutti.
LA FORMICA ZOPPA
Aveva lavorato tutto il giorno con le sue compagne
operaie la formica Beniamina ma, sulla via del ritorno preoccupata di non
perdere il suo fardello di cibo che tratteneva con le sue pinzette non si
accorse che un sassolino le stava rotolando addosso colpendole una zampetta. lì
per lì non badò molto al dolore ma, ad un tratto, si accorse che non poteva più
proseguire perché di una delle zampe
posteriori le era rimasto solo un pezzetto e il dolore si era fatto lancinante. Si era quindi fermata, facendosi in disparte,
mentre le compagne proseguivano una dietro l’altra verso casa senza badare a
lei.
-Mi riposo un po’- pensò Beniamina, - poi
riprenderò il cammino.- Ma non fu così.
La poveretta si accorse che non ce la faceva proprio a muoversi dal male. il tempo passava inesorabile, le sue compagne erano ormai lontane e, certo, avevano raggiunto il loro rifugio con tutte le provviste; la regina le avrebbe accolte contenta del bottino e lei sarebbe stata esclusa dagli elogi che tutte avrebbero ricevuto. Intanto la notte era discesa su tutte le cose; la luna era solo una piccola falce stagliata nel cielo ma tutt'intorno era buio e Beniamina si guardò in giro sgomenta e quasi impaurita in questo luogo a lei sconosciuto.
La poveretta si accorse che non ce la faceva proprio a muoversi dal male. il tempo passava inesorabile, le sue compagne erano ormai lontane e, certo, avevano raggiunto il loro rifugio con tutte le provviste; la regina le avrebbe accolte contenta del bottino e lei sarebbe stata esclusa dagli elogi che tutte avrebbero ricevuto. Intanto la notte era discesa su tutte le cose; la luna era solo una piccola falce stagliata nel cielo ma tutt'intorno era buio e Beniamina si guardò in giro sgomenta e quasi impaurita in questo luogo a lei sconosciuto.
Ad un tratto vide un fanalino luminoso ondeggiare
sulla sua testa: era la lucciola Camilla che stava compiendo il suo primo giro
serale; stava volando cosi bassa che non poté non vedere Beniamina: Incuriosita
le chiese: 'Cos’hai piccola mia?'
"ahimè sono perduta" rispose Beniamina, "sono ferita e non posso
tornare a casa e poi ho perduto il mio bottino, povera me! povera me!"
"su, su, non disperarti le disse Camilla, " se vuoi mi abbasso ancora
un po’ in modo che tu possa salirmi sopra e insieme andremo a trovare un
rifugio più adatto a te per la notte".
“Grazie, sei tanto gentile tu, come potrò
ricompensarti per la tua bontà?" "Non pensarci ora e sali sulla mia
schiena” E cosi Beniamina con tanta fatica salì piano, piano in groppa alla
lucciola e per la prima volta si senti trasportare verso l’alto provando tutti
i brividi dei volo!
Nonostante il dolore non poté fare a meno di
ammirare da lassù un mondo tutto nuovo e tanti, tanti lumicini danzare qua e
là. Le parve tutto un sogno.
Intanto la lucciola Camilla si
era avvicinata ad un albero e pensò di portare Beniamina sotto questa specie di
ombrello onde vi trovasse rifugio per la notte, e cosi fece. Il fardello sulla sua schiena era infatti un
po’ pesante e poi avrebbe dovuto riprendere la sua consueta danza
notturna. Beniamina riuscì piano, piano
a scendere e, ringraziando ancora Camilla, le manifestò la speranza di
rivederla. "Certo che ci rivedremo
“disse Camilla, e con uno sfarfallio di ali volò via leggera.
Beniamina si trascinò lentamente verso una delle grosse radici dell’albero e sotto una piccola sporgenza si sistemò alla meglio e riuscì perfino a dormire un po’. Dopo qualche tempo si ridestò; era ancora buio ma. guardando verso l’alto, le apparve una cosa meravigliosa. Un cielo trapunto di mille luci. ”ecco”, pensò, perché Camilla mi ha lasciato, doveva aggiungere altre compagne lassù in alto; e rimase a lungo ad ammirare questo spettacolo, fino a quando l’alba affievolì man mano i lumicini del cielo e un chiarore nuovo si diffuse all'orizzonte per diventare piano, piano un bagliore giallo-arancione che a poco a poco inondò le cose di una magica luce. Beniamina quasi dimenticò il suo dolore di fronte a questo miracolo.
A giorno fatto, si guardò intorno e proprio accanto a lei scopri una strana cosa con una forma inconsueta e pensò che non poteva trattarsi che di un sasso, ma che genere di sasso? D'altra parte i sassi lei li conosceva bene e poi questo si muoveva e aveva come due antennine che sporgevano davanti. la "cosa” si senti osservata e alzò un po’ il capo. "perché mi guardi chiese con la sua vocina chioccia, "chi sei?" "Sono la formica Beniamina, e sono zoppa. Posso muovermi a stento. E tu chi sei?" "Sono la chiocciola Mafalda" "E cos’è quella roba che porti sopra di te lasciandoti fuori la coda?' "intanto non è una coda ma l’altra parte di me, e quello che vedi sopra è la mia casa" "Allora tu hai sempre la casa con te, come sei fortunata! ' "Come fai a dirlo? Lo sai che pesa e per questo sono costretta a muovermi tanto lentamente che a volle impiego mesi prima di raggiungere la meta?" "Oh, poverina, non avevo pensato che anche tu hai un fardello da portare, ;come: facevo io con le mie compagne quando lavoravo come loro. Dove sei diretta ora?' "Vorrei andare in quel campo di grano, laggiù" 'Parli forse di quella foresta ondeggiante del colore dell’oro, al di la di questo campo?" "Si, proprio quella". "Mi piacerebbe venire con te ma non so come fare, la zampa mi fa ancora tanto male" 'Beh, se ce la fai, monta sulla mia casa, e andremo insieme".
Beniamina con uno sforzo sovrumano montò sulla chiocciola badando di non scivolare, e Mafalda si mosse quindi lentamente in direzione del campo di grano, Beniamina; dall'alto notava che dietro Mafalda rimaneva come una scia argentea; “chissá” pensò, "forse è un sistema per non perdere la via dei ritorno." Intanto si guardava intorno stupita per le tante cose nuove e belle che scopriva.
Beniamina si trascinò lentamente verso una delle grosse radici dell’albero e sotto una piccola sporgenza si sistemò alla meglio e riuscì perfino a dormire un po’. Dopo qualche tempo si ridestò; era ancora buio ma. guardando verso l’alto, le apparve una cosa meravigliosa. Un cielo trapunto di mille luci. ”ecco”, pensò, perché Camilla mi ha lasciato, doveva aggiungere altre compagne lassù in alto; e rimase a lungo ad ammirare questo spettacolo, fino a quando l’alba affievolì man mano i lumicini del cielo e un chiarore nuovo si diffuse all'orizzonte per diventare piano, piano un bagliore giallo-arancione che a poco a poco inondò le cose di una magica luce. Beniamina quasi dimenticò il suo dolore di fronte a questo miracolo.
A giorno fatto, si guardò intorno e proprio accanto a lei scopri una strana cosa con una forma inconsueta e pensò che non poteva trattarsi che di un sasso, ma che genere di sasso? D'altra parte i sassi lei li conosceva bene e poi questo si muoveva e aveva come due antennine che sporgevano davanti. la "cosa” si senti osservata e alzò un po’ il capo. "perché mi guardi chiese con la sua vocina chioccia, "chi sei?" "Sono la formica Beniamina, e sono zoppa. Posso muovermi a stento. E tu chi sei?" "Sono la chiocciola Mafalda" "E cos’è quella roba che porti sopra di te lasciandoti fuori la coda?' "intanto non è una coda ma l’altra parte di me, e quello che vedi sopra è la mia casa" "Allora tu hai sempre la casa con te, come sei fortunata! ' "Come fai a dirlo? Lo sai che pesa e per questo sono costretta a muovermi tanto lentamente che a volle impiego mesi prima di raggiungere la meta?" "Oh, poverina, non avevo pensato che anche tu hai un fardello da portare, ;come: facevo io con le mie compagne quando lavoravo come loro. Dove sei diretta ora?' "Vorrei andare in quel campo di grano, laggiù" 'Parli forse di quella foresta ondeggiante del colore dell’oro, al di la di questo campo?" "Si, proprio quella". "Mi piacerebbe venire con te ma non so come fare, la zampa mi fa ancora tanto male" 'Beh, se ce la fai, monta sulla mia casa, e andremo insieme".
Beniamina con uno sforzo sovrumano montò sulla chiocciola badando di non scivolare, e Mafalda si mosse quindi lentamente in direzione del campo di grano, Beniamina; dall'alto notava che dietro Mafalda rimaneva come una scia argentea; “chissá” pensò, "forse è un sistema per non perdere la via dei ritorno." Intanto si guardava intorno stupita per le tante cose nuove e belle che scopriva.
Vide
persino un ragno che tesseva la sua tela, poi
un fiore che spuntava dall’erba umida di rugiada e un fulgido cielo
azzurro si scorgeva a tratti quando l’erba era più bassa. “Che meraviglia “ pensò.
Era quasi buio quando arrivarono ai bordi del campo di grano; le spighe ondeggiavano mosse dalla brezza, e quando Mafalda disse a Beniamina che
Era quasi buio quando arrivarono ai bordi del campo di grano; le spighe ondeggiavano mosse dalla brezza, e quando Mafalda disse a Beniamina che
lei doveva rintanarsi nella sua casa per la notte
le propose di lasciarla su una spiga di grano dove fra i chicchi avrebbe potuto
riposarsi. Beniamina accettò volentieri anche se fu assai difficile per lei
aggrapparsi ad una grossa spiga. Prima di questa fatica salutò e ringraziò
Mafalda che avrebbe rivisto l’indomani.
Si cibò con un chicco di grano e
incominciò a guardarsi intorno; la notte era cupa ma grilli e cicale le facevano
compagnia con i loro canti e non si senti più tanto sola. Certo pensava a
Camilla, che l’aveva aiutata, e scrutava
con i suoi occhietti tutt’intorno per vedere se qualche lumicino volteggiasse
qua e là . Ecco finalmente le lucciole
iniziare la loro danza; una in particolare le pareva più vicina e allora chiamò
con la sua voce piccina piccina
“Camilla, Camilla” Conoscendo l’avventura di Beniamina , la lucciola più
vicina passò parola ad un’altra compagna
e cosi via fino a quando Camilla ricevette il messaggio e volò verso la
spiga di grano. “Eccomi ,Beniamina sono
felice di vederti” e si raccontarono gli ultimi avvenimenti. Intanto Beniamina
stava assai meglio e nonostante
zoppicasse riusciva a muoversi con più agilità.
Camilla ne fu lieta e le suggerì di tornare a casa dalle sue sorelle ora che poteva ancora rendersi utile.
Beniamina capi che questo era il suo dovere e dopo aver salutato Camilla, decise che, la mattina seguente, si sarebbe messa in cammino per ritornare nella comunità. Le due amiche quindi si salutarono con effusione promettendosi di rivedersi un giorno.
Camilla ne fu lieta e le suggerì di tornare a casa dalle sue sorelle ora che poteva ancora rendersi utile.
Beniamina capi che questo era il suo dovere e dopo aver salutato Camilla, decise che, la mattina seguente, si sarebbe messa in cammino per ritornare nella comunità. Le due amiche quindi si salutarono con effusione promettendosi di rivedersi un giorno.
Mafalda ,al risveglio, si offri ancora di
accompagnare Beniamina per un poco e
giunte poi su un piccolo sentiero dove
alcune formiche operaie erano già al lavoro, fece scendere Beniamina che si
sarebbe unita a loro nella speranza di essere accettata.
"Ciao, Mafalda, ciao cara amica, e grazie” disse
congedandosi. “Auguri” disse questa a strisciò per la sua strada.
Beniamina poté
riprendere la sua vita di sempre, faceva un po’ fatica a lavorare a
causa della sua infermità ma alle compagne che la compiangevano un poco perché era zoppa, lei ripeteva “mi manca , è vero, un pezzo di zampa , ma
sono tanto felice e credo di essere più
fortunata di voi che col, capo chino non avete mai visto ciò che ci circonda ;
io mi sento tanto fortunata ho
incontrato buone creature e grazie a loro ho capito che al di là di questo
nostro piccolo mondo c’è qualcosa di
grande . Vi proporrei di fermarvi un poco ogni giorno, di lasciare un attimo
questa frenetica attività e di godere
per un istante delle bellezze infinite che io ho avuto il dono di
scoprire".
Tutte si guardarono stupite ed incuriosite ma da quel giorno tutte
le compagne di Beniamina , di comune
accordo, ne seguirono il consiglio e si
accorsero che il lavoro era più lieve, che il fardello era meno pesante e che
tutto era più bello ora che avevano
imparato a vedere ciò di cui prima, indaffarate com’erano e sempre a capo
chino, non si erano mai accorte.
Elda
Bellissima! con più di una morale da far capire ai propri bimbi!
RispondiEliminaGrazie per aver regalato quest'altra bellissima storia ^_^
Cara Signora Sabryna,
EliminaLei è sempre tanto entile e la ringrazio di cuore
ale Sue parole sono per me tanto importanti e mi rincuorano.
Ancora tante grazie....a rileggrci,spero!
Nonna Elda