sabato 16 giugno 2012

Filastrocca degli animali


Cari amici, qualche volta anche gli animali si ribellano e inventano qualche scherzetto.
Ma non sempre tutto finisce a lieto fine.
Arrivederci e cordiali saluti a tutti.

(ho messo qualche immagine trovata su internet che potete scaricare e colorare).


FILASTROCCA DEGLI ANIMALI

4 gatti ogni sera
Si riunivano sull’aia.
Questa volta,però, c’era
Da studiare in che maniera
Arrabbiar far la massaia
Che ogni volta alla  mattina
Stanca assai del miagolare
Mentre al pupo la pappina
Gli porgeva da mangiare,
con la scopa li cacciava
e ogni dì li minacciava

Convochiam il Gran Consiglio
Più lontano,nel podere:
ma noi soli non bastiamo
disse tosto il capo gatto
per discutere in gattiglio,
farem dunque il tuo volere
chiamerem altri animali,
ma non sono tutti uguali
Certo amico non dobbiamo
Esser simili altrimenti
Saran vani i nostri intenti
È fra le diverse razze
Che faremo cose pazze.

E così fatto  un appello
Molti corsero a sentire
Cosa c’era poi da dire
D’importante  quella sera.

Ecco,amici,cosa c’è:
le prove dobbiam fare
e ognun dovrà cambiare
il suo verso abituale
e provare a fare quello
di un qualsiasi animale-

“cos’hai tu da borbottare”
Disse al merlo un po’ curioso
Se non vuoi puoi anche andare
“ma non essere stizzoso
Sol volevo domandare.
Siamo allora tutti intesi?
Certamente signor gatto
E così galli compresi
Accettarono quel patto.
Ed ognuno  disse “si”
Col  linguaggio d’ogni dì


L’oca era già arrivata
E perfino il bue Gervaso
dalla stalla era uscito
Volea metter dentro il naso
Ed infin era riuscito
E per farsi ben capire
Egli emise un gran muggito
“ma stai zitto tu,che credi?
Noi non siam qui per scherzare
Chi è colui che ti ha avvertito?
“il tacchino Cherubino”
Lo faremo tosto andare
L’asinello Gelsomino
Sopraggiunto a lor vicino
Fece un raglio strepitoso
“Che,vuoi far lo spiritoso?

“state zitti tutti quanti
Rivolgendosi in gattiglio
È la lingua del Consiglio.
Non sappiamo il tuo linguaggio
“è questione di lignaggio
Fece il   gatto un  poco offeso
“siete figli di un borghese,
non capite il bestialese”
ma non voglio darvi peso.

Ora cari incominciamo
Queste prove benedette
Troppe cose si son dette
Senza alcuna conclusione
Ma una grande confusione.

E  allora belli e brutti
Ed in coro quasi tutti
Fecer tanti versi ahimè
Dal miao miao,fino al beee.

Tutti intorno a me vi voglio
Non accetto alcun imbroglio
E così uno per uno
Cambiò il verso naturale
Parve un vero rituale
Questo tipo di raduno.

Prima il cane fu a far “miao”
In maniera un po’ cagnina
Poi la volta fu del gatto 
e i “bau,bau” 
Usciron strani; 

fu la volta del galletto
Che “cri” “cri” dovette fare
Mogio e triste poveretto
Mentre il suo  “Chirichichì”
Voi  sapete a chi toccò?
Alla mite pecorella
Che bebè non potè fare
E dovè così scordare
Lei contrita poi pensò:
Mi è capitata bella!
Ad un tratto lì per lì
Arrivò la gallinella e pur lei
“coccodè” dovè scordare
Ma soltanto “qua,qua,qua
Fin che il gioco finirà

“Ed il bue cosa farà
“egli allor cinguetterà
Come un passerotto vero
Il tacchino che farà
 Il tacchino gracchierà.
E’ finita, non è vero?
Ora andiam e si vedrà

Ardue furono le prove
Tutti  stanchi siam, perGiove!
Sarà meglio qualche ora
Riposare,che ne dite?
Molto bene! Udite,udite!

Poi in piedi di buon’ora
Si recaron verso l’aia
Aspettando che apparisse
Finalmente la massaia.

Lo scherzetto è ben riuscito
Cari amici non vi pare?
Non muovete manco un dito
Fino a quando lei compare

All’uscita della donna,
allibita oltremisura,
un gran coro si levò
Discordante  a dismisura
Ella  allor tutta avvilita
Disse “colpa di quei gatti
Che son sempre stati matti
E con fare sorprendente
dentro casa rientrò e trovò
un rimedio buono assai
per quei pazzi buongustai.

E il mangiare fu approntato
In base ai versi del momento
E cioè un bel po’ di paglia
E fieno,un pochetto di becchime
Qualche osso,qualche insetto
Delle rape un po’ di cime
Qualche ovettin  di quaglia
E col cuor alfin contento
Diede a tutti la porzione
Per la buona colazione.
 

“che ci hai dato da mangiare?
Questo cibo non è il nostro,
manco il verso non è il vostro
chi dovete biasimare
se La cosa non vi  piace
 Lo sapete  bei furbetti
Per voi vale un  vecchio detto

E  sapete cosa dice
Dice “chi la fa l’aspetti”
Senza  cibo resterete
E forse poi vi pentirete
Ricordando cosa ho detto.
E  lor mogi ed affamati
A dormire sono andati

          
nonna Elda            

8 commenti:

  1. Ma che simpatica.Mi ricorda tanto una canzoncina che cantavo da bambina sugli animali. La leggerò al mio nipotino quando viene a trovarmi.
    alla prossima!
    Giada

    RispondiElimina
  2. Che meraviglia! Una nonna sul web. Lo dico subito alla mia bambina di 6 anni. Per favore Elda continua!
    Ciao.
    Livi

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. Bellissima! come sempre la leggerò a mio figlio ed ai miei nipotini quando verranno a trovarmi ^_^
    Grazie e aspetto la prossima^_^

    RispondiElimina
  5. Carissima lettrici. Incomincerò da Giada che ringrazio sentitamente e vedo con piacere che non trascura di leggrmi.
    Ringrazio anch Livi im modo particolare per le sue gentili pparole,e che dire ella Sig.ra Sabryna? Vedo che pure lei è sempre presente e le sono grata come lo sono a tutte quante per il loro prezioso incoraggiamento. Mi scuso per non essermi rivolta a tutte con "Signora": A questo punto,siccome potreste essere mie figlie,per non incorrere in errori vi chiamerò col semplice nome.
    E ancora un GRAZIE di cuore con la G maiuscola.
    A presto!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  6. Brava la mia nonna!!
    I disegni sono work in progress! <3
    continua così, ti voglio bene!
    la tua nipotina
    Marghe :D

    RispondiElimina
  7. complimenti signora... da oggi la seguiro passo passo un abbraccio a presto lu.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie di cuore Lu. Sarò molto felice di ritrovarla.
      a presto!!!!!

      Elimina