Cari amici, qualche volta anche gli
animali si ribellano e inventano qualche scherzetto.
Ma non sempre tutto finisce a lieto
fine.
Arrivederci e cordiali saluti a
tutti.
(ho messo qualche immagine trovata su internet che potete scaricare e colorare).
FILASTROCCA
DEGLI ANIMALI
4 gatti ogni
sera
Si riunivano
sull’aia.
Questa
volta,però, c’era
Da studiare in
che maniera
Arrabbiar far
la massaia
Che ogni volta
alla mattina
Stanca assai
del miagolare
Mentre al pupo
la pappina
Gli porgeva da
mangiare,
con la scopa
li cacciava
e ogni dì li
minacciava
Convochiam il
Gran Consiglio
Più
lontano,nel podere:
ma noi soli
non bastiamo
disse tosto il
capo gatto
per discutere
in gattiglio,
farem dunque
il tuo volere
chiamerem
altri animali,
ma non sono
tutti uguali
Certo amico
non dobbiamo
Esser simili
altrimenti
Saran vani i
nostri intenti
È fra le
diverse razze
Che faremo
cose pazze.
E così
fatto un appello
Molti corsero
a sentire
Cosa c’era poi
da dire
D’importante quella sera.
Ecco,amici,cosa
c’è:
le prove dobbiam
fare
e ognun dovrà
cambiare
il suo verso
abituale
e provare a
fare quello
di un
qualsiasi animale-
“cos’hai tu da
borbottare”
Disse al merlo
un po’ curioso
Se non vuoi
puoi anche andare
“ma non essere
stizzoso
Sol volevo
domandare.
Siamo allora
tutti intesi?
Certamente
signor gatto
E così galli
compresi
Accettarono
quel patto.
Ed ognuno disse “si”
Col linguaggio d’ogni dì
L’oca era già
arrivata
E perfino il
bue Gervaso
dalla stalla
era uscito
Volea metter
dentro il naso
Ed infin era
riuscito
E per farsi
ben capire
Egli emise un
gran muggito
“ma stai zitto
tu,che credi?
Noi non siam
qui per scherzare
Chi è colui
che ti ha avvertito?
“il tacchino
Cherubino”
Lo faremo
tosto andare
L’asinello
Gelsomino
Sopraggiunto a
lor vicino
Fece un raglio
strepitoso
“Che,vuoi far
lo spiritoso?
“state zitti
tutti quanti
Rivolgendosi
in gattiglio
È la lingua
del Consiglio.
Non sappiamo
il tuo linguaggio
“è questione
di lignaggio
Fece il gatto un
poco offeso
“siete figli
di un borghese,
non capite il
bestialese”
ma non voglio
darvi peso.
Ora cari
incominciamo
Queste prove
benedette
Troppe cose si
son dette
Senza alcuna
conclusione
Ma una grande
confusione.
E allora belli e brutti
Ed in coro
quasi tutti
Fecer tanti
versi ahimè
Dal miao
miao,fino al beee.
Tutti intorno
a me vi voglio
Non accetto
alcun imbroglio
E così uno per
uno
Cambiò il
verso naturale
Parve un vero
rituale
Questo tipo di
raduno.
Prima il cane
fu a far “miao”
In maniera un
po’ cagnina
Poi la volta
fu del gatto
e i “bau,bau”
Usciron
strani;
fu la volta del galletto
Che “cri”
“cri” dovette fare
Mogio e triste
poveretto
Mentre il
suo “Chirichichì”
Voi sapete a chi toccò?
Alla mite
pecorella
Che bebè non
potè fare
E dovè così
scordare
Lei contrita
poi pensò:
Mi è capitata
bella!
Ad un tratto
lì per lì
Arrivò la
gallinella e pur lei
“coccodè” dovè
scordare
Ma soltanto
“qua,qua,qua
Fin che il
gioco finirà
“Ed il bue
cosa farà
“egli allor
cinguetterà
Come un
passerotto vero
Il tacchino
che farà
Il tacchino gracchierà.
E’ finita, non
è vero?
Ora andiam e
si vedrà
Ardue furono
le prove
Tutti stanchi siam, perGiove!
Sarà meglio
qualche ora
Riposare,che
ne dite?
Molto bene!
Udite,udite!
Poi in piedi
di buon’ora
Si recaron
verso l’aia
Aspettando che
apparisse
Finalmente la
massaia.
Lo scherzetto
è ben riuscito
Cari amici non
vi pare?
Non muovete
manco un dito
Fino a quando
lei compare
All’uscita
della donna,
allibita oltremisura,
un gran coro si levò
Discordante a dismisura
Ella allor tutta avvilita
Disse “colpa
di quei gatti
Che son sempre
stati matti
E con fare
sorprendente
dentro casa
rientrò e trovò
un rimedio
buono assai
per quei pazzi
buongustai.
E il mangiare
fu approntato
In base ai
versi del momento
E cioè un bel
po’ di paglia
E fieno,un
pochetto di becchime
Qualche
osso,qualche insetto
Delle rape un
po’ di cime
Qualche
ovettin di quaglia
E col cuor
alfin contento
Diede a tutti
la porzione
Per la buona
colazione.
“che ci hai
dato da mangiare?
Questo cibo
non è il nostro,
manco il verso
non è il vostro
chi dovete
biasimare
se La cosa non
vi piace
Lo sapete bei furbetti
Per voi vale
un vecchio detto
E sapete cosa dice
Dice “chi la
fa l’aspetti”
Senza cibo resterete
E forse poi vi
pentirete
Ricordando
cosa ho detto.
E lor mogi ed affamati
A dormire sono
andati
nonna Elda
Ma che simpatica.Mi ricorda tanto una canzoncina che cantavo da bambina sugli animali. La leggerò al mio nipotino quando viene a trovarmi.
RispondiEliminaalla prossima!
Giada
Che meraviglia! Una nonna sul web. Lo dico subito alla mia bambina di 6 anni. Per favore Elda continua!
RispondiEliminaCiao.
Livi
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBellissima! come sempre la leggerò a mio figlio ed ai miei nipotini quando verranno a trovarmi ^_^
RispondiEliminaGrazie e aspetto la prossima^_^
Carissima lettrici. Incomincerò da Giada che ringrazio sentitamente e vedo con piacere che non trascura di leggrmi.
RispondiEliminaRingrazio anch Livi im modo particolare per le sue gentili pparole,e che dire ella Sig.ra Sabryna? Vedo che pure lei è sempre presente e le sono grata come lo sono a tutte quante per il loro prezioso incoraggiamento. Mi scuso per non essermi rivolta a tutte con "Signora": A questo punto,siccome potreste essere mie figlie,per non incorrere in errori vi chiamerò col semplice nome.
E ancora un GRAZIE di cuore con la G maiuscola.
A presto!!!!!!!!!!!!!
Brava la mia nonna!!
RispondiEliminaI disegni sono work in progress! <3
continua così, ti voglio bene!
la tua nipotina
Marghe :D
complimenti signora... da oggi la seguiro passo passo un abbraccio a presto lu.
RispondiEliminaGrazie di cuore Lu. Sarò molto felice di ritrovarla.
Eliminaa presto!!!!!